Finalmente il legislatore ha fatto chiarezza sul diritto del debitore esecutato di
continuare ad abitare l’immobile pignorato. Con la modifica dell’art. 560 c.p.c. si stabilisce chiaramente che il debitore e i suoi familiari che convivono con lui, NON PERDONO IL POSSESSO DELL’IMMOBILE FINO AL DECRETO DI TRASFERIMENTO e cioè finché la casa non viene materialmente venduta all’asta.
Nonostante questo concetto fosse in realtà già presente anche se non chiaramente specificato, purtroppo alcuni Tribunali adottavano come prassi consolidata procedere a degli sgomberi preventivi, anche a pignoramento appena iniziato (nonostante la procedura possa durare 2 anni o più), per facilitare la vendita del bene. Certo, bastava presentare un’opposizione con una formale istanza al Giudice, ma questo portava le fasce più deboli, i meno informati, o chi non si poteva permettere un Legale, ad essere sfrattati con largo anticipo.
Vogliamo precisare comunque, nonostante i titoloni di alcuni mezzi di informazione evidentemente poco precisi e poco attendibili, che sostanzialmente nulla cambia per quanto riguarda i tempi della procedura, il diritto del creditore ed anche il diritto di chi compra una casa all’asta. L’immobile sarà liberato a seguito del pagamento del saldo prezzo e dell’ottenimento del decreto di trasferimento. Il debitore non potrà quindi occupare abusivamente l’immobile a seguito della vendita.
Si è voluto solamente precisare il diritto a rimanere nella propria abitazione, anche se pignorata, fino alla fine del procedimento. Era fondamentale, dato il comportamento arbitrario da parte di alcuni Tribunali per garantire un minimo di tranquillità all’esecutato dandogli il tempo di trovare una soluzione magari rivolgendosi a Noi.
Ricordiamo anche che il debitore non dovrà ostacolare l’operato del Custode giudiziario o arrecare danni all’immobile o violare altri obblighi di legge. In questi casi lo sgombero sarà consentito.
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